successione didattica
Con la pratica chiamata Go-no-Geiko (pratica con la quale Uke e Tori imparano a gestire la struttura ossea e, conseguentemente, di come i loro movimenti interagiscono e si scaricano su di essa - Go vuole infatti anche dire “duro/terra” e le ossa sono la parte “solida” dell’essere umano) Tori ed Uke prendono confidenza con le gestualità, i movimenti, e l’atteggiamento mentale corretti da assumere.
Essi dovranno concentrare l’attenzione sulla correttezza dei loro movimenti e sulla loro posizione, Tori dovrà essere sempre stabile e forte senza perdere in nessuna fase del movimento lo squilibrio ed il controllo esercitato su Uke mentre quest’ultimo dovrà “sentire” i movimenti di Tori assorbendo la tecnica nel modo migliore possibile (sopratutto dal punto di vista bio-meccanico); fra i praticanti non dovrà mai calare il grado di attenzione.
Questo tipo di pratica permetterà altresì di potersi concentrare sulla parte respiratoria e di potersene impadronire per poi poterla applicare, perfezionandola, nella parte di Ju-no-Geiko. Nella fase di studio chiamata Ju-no-Geiko (pratica flessibile, cedevole, scaricata ora fluidamente anche attraverso la parte “morbida” dell’essere umano: muscoli, legamenti, nervi,…) viene posto un elemento di maggiore difficoltà rappresentato da un attacco in movimento il quale porterà necessariamente ad una maggiore attenzione ed ad un approfondimento allo studio del tempo di reazione ed a tutti i fattori ad esso connessi. In questa fase sarà importante lo studio del ritmo respiratorio idoneo all’azione: espirare quando si è in fase di attacco e difensiva ed inspirare nelle pause (durante la fase inspiratoria si è infatti vulnerabili); tori si adatterà all’azione permettendo all’energia di Uke di manifestarsi, incanalandola e successivamente controllandola; l’energia di Uke ha inizio ma non se percepisce la fine poiché quella di Tori vi si sovrappone, simbolicamente la fine dell’energia di un fenomeno (ad esempio la luce del giorno) è contemporaneo all’inizio di un altro (l’ombra della sera) ma l’inizio dell’uno si confonde con la fine dell’altro. E’ in questa fase di apprendimento che si perfeziona lo studio degli spostamenti spazio-temporali in relazione ad un attacco che potremmo così molto schematicamente riassumere:
SEN NO SEN: Anticipo, iniziativa superiore, contrattacco all’intenzione - chiamata anche RYU (dragone) in alcune scuole di spada -
SEN (o AWASE): Armonia - chiamata anche SO (incontro) in alcune scuole di spada -
GO NO SEN: “traducibile semplificando il concetto come Ritardo” - chiamata anche ETSU (trascendere oltre) in alcune scuole di spada -
Dopo queste due parti di “introversione”, e l’acquisizione delle conseguenze causa-effetto dei propri movimenti in relazione l’attacco, la scelta del corretto tempo di reazione diventerà istintiva ed i gradi di libertà del corpo di Tori saranno assoluti; Tori ed Uke infatti raggiungeranno con il tempo uno stadio di automatismo nella loro posizione e nella loro respirazione e potranno così entrare in relazione fra di loro e percepire i movimenti attivi (Yo) e passivi (In) in ogni azione. In quest’ultima fase la tecnica superiore scaturirà dalla tranquillità dello spirito e la mente sarà libera dai ritmi e dalle cadenze imposte dagli avvenimenti esterni.
Una piccola parentesi illustrante il ritmo del ciclo di una respirazione potrà essere d’aiuto tecnico (e perché no, culturale):
IN – YO: corrispondono al concetto dualistico YIN – Yang cinese
YO – NO – UGOKI: Fase di inspirazione (momento di massima pienezza)
IN – NO – UGOKI: Fase di espirazione (che si risolve nella fluidità del movimento); essa acquista potenza durante il suo svolgimento fino a raggiungere il suo massimo nell’ultimo “quarto” – scaricandosi poi nuovamente in “vuoto”
[UGOKI: Movimento di trasformazione di un qualcosa verso qualcosa d’altro]